Parole al bivio

Salvatore Congiu

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In lingue differenti possiamo trovare parole parenti che hanno preso significati del tutto diversi. Osservando i bivi etimologici a cui si sono separate, fra le 5 maggiori lingue europee, arriviamo al loro cuore concettuale — al loro nocciolo di pensiero.

In breve

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Parole al bivio

Quando in due lingue diverse troviamo parole che si somigliano, ma con significati molto diversi, è sempre un caso? No, naturalmente.

In Parole al bivio scopriamo come è che le parole — fra italiano, inglese, francese, tedesco e spagnolo — si biforcano a partire da un’origine comune, prendendo strade di significato diversissime.

La vita delle parole non è una strada dritta: continuamente, col passare dei secoli e dei decenni, si diramano e prendono vie di significato diverse — e questo è ancor più vero se guardiamo a quel che accade alla medesima parola quando transita in una lingua nuova.

Attraverso 72 bivi, con altrettante strane coppie di parole contrapposte nelle cinque maggiori lingue europee, sperimentiamo un modo immediato e penetrante di capire quali siano le logiche, le dinamiche che sottostanno al fenomeno delle divergenze e delle evoluzioni di significato

Gli esiti sono sempre sorprendenti, a volte esilaranti, e squadernano non solo diversi esercizi poetici e d’intelligenza compiuti sulla stessa parola, ma forse ci permettono anche di capire qualcosa in più sul carattere del popolo che li ha sperimentati — anche sul nostro.

Perché se sono un cavaliere sono cortese mentre l’inglese cavalier è sprezzante? Com’è che il locale del magazzino in inglese diventa magazine, una rivista? Se sono bigotto allora sono bacchettone, ma in spagnolo bigote sono i baffi — senza contare che se noi abbiamo le spose, in spagnolo le esposas sono le manette. Il tedesco fidel sarà parente del fedele, ma perché vuol dire ‘allegro’? E attenzione, i Konfetti non si mangiano, si lanciano a carnevale. Invece in francese lo studente somaro diventa un cancre, mentre potence, omologo di potenza, è la forca da impiccagione.

È un libro di etimologia, che riannodando la matassa del filo di Arianna ci permetterà di arrivare al nucleo di tanti concetti, là dove metonimie, metafore, ambiguità ed estri creativi hanno impresso una svolta di pensiero.

Una lettura interessante per chi ama capire la sostanza delle parole che usa per pensare, e ancor di più per chi ama scoprire come è che luoghi e lingue diverse interpretino concetti e pensieri diversi a partire dai medesimi… ingredienti. Ma soprattutto, una lettura divertente per chiunque, seguendo una voce di mondo come quella di Salvatore Congiu, insegnante, viaggiatore e poliglotta.

ISBN: 9788832287233 224 pagine

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